Glicine

Glicine coltivazione

Glicine

Glicine: caratteristiche, varietà e proprietà

 

Tutti conosciamo la straordinaria bellezza del glicine. Accompagnati dalla dolce fragranza, i festosi grappoli dei primi fiori dei glicini appaiono immancabilmente in primavera, evocando con il loro vigore un senso di vitalità e rinnovamento.

La sua romantica fioritura profumata è tra le più spettacolari e ha il grande pregio di apparire puntuale per molti decenni: in Italia esistono molte piante di glicine che hanno 100 anni e più. 

 

Storia e curiosità sul glicine

Il glicine è un rampicante rustico e vigoroso, facilissimo e molto ornamentale, in giardino e in vasi molto grandi e profondi. I suoi rami abbracciano velocemente pergole, archi e colonne, ma è splendido anche come alberello o come cespuglio contro un muro, sul quale può salire con l’aiuto di un pannello grigliato o di una robusta rete d’acciaio.

Wisteria floribunda, originario del Giappone, è un po’ meno vigoroso di Wisteria sinensis, originario della Cina. Il nome popolare deriva dal greco ‘glykys’, dolce), mentre la denominazione botanica ‘Wisteria’ è stata scelta nel 1818 in omaggio Caspar Wistar, al tempo docente di anatomia all’università di Pennsylvania e grande promotore delle scienze botaniche.

La pianta era nota in Europa solo da qualche decina di anni; era stata descritta per la prima volta in una lettera di un missionario gesuita francese, nel 1723; e dal momento del suo arrivo ai giardini di Kew, a Londra, divenne subito molto popolare anche per la sua resistenza e durata.

 

I vari tipi di glicine

Il glicine classico è Wisteria sinensis, un rampicante caduco originario della Cina, la specie più vigorosa: può raggiungere 30 m in altezza o allungarsi orizzontalmente per circa 60 m! Questa è indubbiamente una qualità se lo spazio da coprire è davvero vasto, ma allo stesso tempo può diventare un problema se utilizzata in spazi più limitati.

Le foglioline, ellittiche, sono ricoperte di peluria setosa allo stadio giovanile, poi glabre. I fusti si avvolgono in senso antiorario e distinguono questa specie da Wisteria floribunda, che procede in senso inverso. I fiori blu-violetto, dolcemente profumati, appaiono presto (aprile-maggio) e si aprono tutti insieme in racemi penduli lunghi circa 30 cm.

Spesso la pianta fiorisce prima di mettere le foglie, regalando uno spettacolo di grande eleganza. Può produrre una seconda e poco abbondante fioritura a fine giugno-luglio, con grappoli più piccoli. Questa specie comprende la varietà Wisteria sinensis ‘Alba’, a fiori bianchi in grappoli più corti ma più fitti.

Wisteria floribunda è una specie molto rustica di origine giapponese che giunse in Europa nel 1830. Pur essendo un rampicante vigoroso, il suo sviluppo è più contenuto rispetto alla precedente e raggiunge gli 8-10 m al massimo.

Si differenzia da Wisteria sinensis anche perché si avvolge in senso orario e porta fiori violetti o blu violetto più piccoli.

Del glicine esistono anche varietà di colore rosa (Wisteria floribunda “Rosea”) e bianco (Wisteria floribunda “Longissima Alba”), spettacolare anche perché i grappoli sono lunghissimi e molto profumati.

Non esiste, invece, il glicine giallo: quello che a volte viene chiamato così è in realtà un altro tipo di pianta, il maggiociondolo (Laburnum anagyroides), che appartiene alla stessa famiglia botanica, le Fabacee: in essa sono incluse anche molte altre piante spettacolari come le ginestre e la robinia, e ortaggi come il pisello, il fagiolo, i ceci e le arachidi.

 

 

Il glicine per la salute… e in cucina!

Alcune parti del glicine hanno proprietà tossiche se ingerite; i semi, e i baccelli che li contengono, verdi-marroni e vellutati), contengono una sostanza chiamata wistarina che causa seri disturbi all’apparato digerente.

I petali sono però commestibili: c’è chi li consuma fritti in pastella, come si fa con i fiori del sambuco e della robinia, utilizzando appunto solo i petali.

Il glicine trova impiego nella naturopatia; inoltre, pare che l’incantevole profumo del glicine abbia la capacità di migliorare l’umore e di calmare lo stress, riducendo gli stati di ansia e riportando ottimismo e tranquillità. Il caratteristico “color glicine”, lilla chiaro che si avvicina al color lavanda, è considerato in cromoterapia tra le tonalità capaci di aiutare a ritrovare e conservare calma ed equilibrio.

 

Come coltivare il glicine

 

• Tipo di terreno

Il glicine ha poche esigenze, si accontenta anche di terreni pesanti e argillosi purché siano fertili e non troppo asciutti in estate; è importante che possa far scendere e allargare bene le sue possenti radici. Un terreno ben drenato e moderatamente fertile è la situazione ideale. Al momento dell’impianto è bene scavare una buca più generosa di quanto apparentemente necessario ed aggiungere sul fondo un concime organico a lenta cessione, per esempio cornunghia o stallatico, per accelerare lo sviluppo della pianta durante il primo periodo.

 

• Esposizione

Senza sole il glicine non fiorisce, è quindi importante che possa avere molte ore di sole. L’esposizione al pieno sole in climi particolarmente caldi con mancanza di circolazione d’aria non comporta gravi problemi ma accorcia la fioritura. In questi casi una posizione ad est o ad ovest, quindi protetta da un poco di ombra nelle ore centrali della giornata, diventa preferibile per ottenere una fioritura prolungata.

 

• Innaffiatura

Occorre irrigare regolarmente e generosamente per i primi due anni, soprattutto durante l’estate, dopo di che la pianta dovrebbe riuscire ad arrangiarsi da sola; naturalmente, quando arrivano lunghe ondate di calore senza piogge, anche un glicine ormai maturo apprezzerà periodiche irrigazioni.

 

• Concimazione

Occorre mantenere fertile il suolo, ma senza eccedere, altrimenti il glicine produce molte foglie e rami lunghi ma pochi fiori. Una concimazione con Gesal Bio – Concime organico universale a fine inverno è sufficiente; solo per le piante giovani può essere consigliabile effettuare altre due-tre concimazioni durante la stagione, spargendo i granuli al piede del fusto su terriccio precedentemente inumidito e facendo seguire una generosa irrigazione.

 

• Moltiplicazione e potatura

Per ottenere una bella fioritura, la potatura va fatta due volte l’anno: a fine luglio-agosto i ramoscelli laterali rispetto al ramo principale si accorciano a 5-6 gemme (cioè a circa 30 cm dal ramo portante) mentre durante l’inverno successivo, a gennaio-febbraio, i rami originati dalla potatura precedente si riducono a 2-3 gemme, da cui l’anno seguente si sviluppano i fiori.

Questo sistema ha il doppio effetto di frenare il vigore eccessivo della pianta ed allo stesso tempo favorire la formazione di lamburde, cioè i rametti tozzi ricchi di gemme fiorali, per ottenere quindi una ricca fioritura.

La moltiplicazione si effettua facilmente da talea, ossia porzioni di rametto da prelevare da una pianta sana a fine estate facendoli radicare in un miscuglio di torba e sabbia: in genere la radicazione avviene nell’arco di alcune settimane e nella primavera successiva la talea potrà essere piantata.

Non va dimenticato che la fioritura avviene solitamente dopo circa 5-7 anni, a volte anche di più, periodo che la pianta impiega per consolidarsi e sviluppare una struttura legnosa sufficientemente ampia.

 

Le malattie del glicine

Il glicine è una pianta che si ammala raramente; a volte, in condizioni di clima umido, caldo e afoso, possono presentarsi malattie fungine (chiazze sul fogliame) che si combattono con prodotti a base di rame.

Tra i parassiti ci sono gli acari, ragnetti minuscoli che formano sottili ragnatele nella parte inferiore del fogliame. A volte si presentano anche gli afidi, concentrati sui germogli e boccioli; la loro presenza attira le formiche. Si possono combattere con prodotti biologici a base di neem o di piretro naturale.

 

Il glicine in vaso: consigli utili

Questa bella pianta può essere coltivata solo in grandi vasche profonde, avendo cura di rinnovare ogni anno lo strato superficiale del terriccio e prevedendo concimazioni mensili con con Gesal Bio – Concime organico universale (dose consigliata: 30-50 g di concime ogni 30 cm di lunghezza delle fioriere). La varietà “Amethyst Falls” è consigliata per la coltivazione in vaso, sia per lo sviluppo contenuto (raggiunge 4-5 m dopo qualche anno) sia per l’abbondante fioritura. La crescita è più lenta, la pianta si mantiene più ordinata nel corso dell’anno ed è sufficiente una sola potatura annuale dopo la fioritura per conservare la silhouette compatta. Il glicine in vaso ha bisogno di irrigazioni abbondanti e regolari.

 

Conclusioni

Alcuni consigli utili per ottenere il meglio dal glicine.

•  I supporti (ringhiere, grigliati, pergole ecc.) devono essere molto robusti: i rami si attorcigliano con grande vigore e riescono persino a piegare l’acciaio.

•  L’irrigazione in estate serve se fa molto caldo e non piove per settimane, ma attenzione all’eccesso di acqua: provoca un’esplosione del fogliame a scapito della fioritura.

•  Il glicine non ama essere spostato dalla posizione originaria: se trapiantato, è molto lento nella ripresa.

• Il glicine è una pianta di lunga vita; può superare il secolo. In Italia esistono alcuni esemplari che hanno un’età veneranda, come quello di Tivoli, piantato nel 1791. Da non perdere la fioritura dei glicini in aprile-maggio ai Giardini di Villa della Pergola, ad Alassio (Sv): ben 34 varietà diverse per forma e colore dei fiori.

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