Anturio – Guida alla coltivazione in vaso

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Anturio – Guida alla coltivazione in vaso

Scopri come coltivare l’anturio e avere bellissimi fiori per lungo tempo con poche, semplici regole

Anturio: storia e curiosità

L’anturio (Anthurium scherzerianium e altre specie e ibridi) è una pianta splendida che trova le sue origini nelle calde foreste dell’America centrale, in particolare nell’area tra il Sud-Ovest della Colombia e il Nord-Ovest dell’Ecuador, dove fu individuato e catalogato da un esploratore e botanico austriaco, Karl von Scherzer, a metà ‘800. Fu un commerciante, Samuel Samon, l’uomo che fece conoscere questa pianta nel mondo occidentale utilizzandola a scopo vivaistico e commerciale; portò l’Anthurium per la prima volta alle Hawaii e ne fece un prodotto vivaistico commerciale di grande successo. Nell’ultima parte degli anni ’30 la pianta fu oggetto di un intenso lavoro florovivaistico per selezionare le caratteristiche migliori dalle piante nate da seme, e ottenere così nuove varietà; i turisti americani che visitavano queste isole tropicali rimanevano affascinati dalla forma singolare del fiore allora ancora sconosciuto nel continente, che veniva utilizzato anche negli hotel, e ben presto l’anturio si diffuse negli USA e anche in Europa.

Anturio: significato del fiore 

  • La pianta, grazie alle sue foglie cuoriformi, è simbolo di amore e di affetto profondo. Secondo un’antica leggenda greca, infatti, il fiore è simbolo delle frecce di Cupido, il Dio dell’amore.
  • In America centrale, la sua terra di origine, è considerata una pianta che porta fortuna, felicità e prosperità
  • Nel linguaggio dei fiori si utilizza anche per rappresentare un omaggio al coraggio e all’amore per la libertà; ha anche un valore simbolico di accoglienza e apertura verso il nuovo.

Le caratteristiche 

Grazie alle sue origini tropicali, dove cresce in foreste umide nell’ombra scura dei grandi alberi, l’anturio vive bene negli ambienti indoor tanto da essere utilizzata non solo in casa, ma anche negli uffici e ambienti pubblici, grazie alla sua resistenza. Ciò che chiamiamo fiore è, in realtà, una foglia trasformata (brattea), dal vivace colore rosso, rosa o striato. Il fiore vero e proprio è la pannocchietta che si forma sopra la brattea.

Come scegliere l’anturio 

  • Le piante devono avere foglie erette e lucenti; i fiori devono essere aperti da poco. Conviene controllare il terriccio, tastandolo con le dita, per sentire se è leggermente umido. Se è completamente secco la pianta potrebbe andare soggetta a stress e deperimento.
  • L’anturio è oggi disponibile in una ricca varietà di colori e dimensioni. Tra le tipologie più curiose e belle c’è Anthurium crystallinum con foglie grandi, vellutate, verdi con nervature argentee e brattee verdi e strette. Innumerevoli gli ibridi con brattee screziate in vari toni del rosa, del verde e del rozzo.

Cosa fare dopo l’acquisto 

Dopo l’acquisto è bene portare la pianta subito a casa e collocarla in una zona luminosa fino al momento del rinvaso, da effettuare al più presto perché il vasetto vivaistico è sottodimensionato rispetto al potenziale di crescita della pianta. Attenzione anche al trasporto in auto: i vasetti si disidratano rapidamente se l’auto rimane al sole per qualche ora.

Come e dove utilizzare l’anturio

  • Pianta ideale per decorare gli ambienti interni, va valorizzata con un bel portavaso; sta bene da sola oppure accostata ad altre piante tropicali da interno, per creare un’oasi di verde. Ideale anche come pianta da regalo, per la sua eleganza.
  • Vive bene in piena luce ma tollera anche posizioni non troppo luminose (in ogni caso, non va mai esposto al sole). Va tenuto lontano da fonti di calore.
  • Non esponete l’anturio al sole: i raggi solari che raggiungono le finestre devono essere filtrati da una tenda leggera, altrimenti causano bruciature sulle foglie.

Come rinvasare

  • Rinvasate dopo l’acquisto oppure, successivamente, ogn due anni, in terriccio per piante verdi oppure terriccio universale, disponendo sul fondo del vaso uno strato di biglie d’argilla per favorire il drenaggio dell’acqua (il ristagno è molto dannoso per la salute dell’apparato radicale).
  • Svasate la pianta con delicatezza senza rompere la zolla di terriccio e radici; allentatela un poco senza aprirla del tutto. Collocatela nel nuovo contenitore (nel quale ci deve essere già uno strato di terriccio) poi riempite gli spazi e coprite la superficie con uno strato di nuovo terriccio. Pressate e innaffiate con delicatezza; svuotate il sottovaso dall’acqua ancora non assorbita dopo mezz’ora dall’innaffiatura
  • Le radici attecchiscono meglio se la zolla di terriccio viene immersa nell’acqua per alcuni minuti prima di trapiantare nel nuovo vaso. Il momento migliore per trapiantare l’anturio è la primavera oppure l’inizio dell’autunno.

Come e quando irrigare l’anturio 

  • L’anturio andrebbe innaffiato con acqua non calcarea o meglio ancora con acqua piovana. Se dovete necessariamente utilizzare l’acqua del rubinetto occorre lasciarla per 48 ore nell’innaffiatoio per favorire il deposito del calcare sul fondo. L’acqua va versata alla base del fusto. Innaffiare quando, tastando il terriccio, risulta quasi asciutto; dipende dalle condizioni ambientali e dalla temperatura.
  • L’anturio apprezza frequenti nebulizzazioni di acqua sul fogliame, ogni settimana, per mantenere un’elevata umidità e una sufficiente idratazione. Oppure si può collocare la pianta nella vasca o ambiente doccia e fare una doccia delicata con getto leggero non gelido, ogni due-tre mesi, per ripulire le foglie dalla polvere.

Come e quando pulire le foglie e il fiore 

  • La polvere è nemica della salute dell fogliame. Almeno una volta al mese è consigliabile pulire le foglie con un pannetto umido e somministrare Gesal Lucidante fogliare: rende le foglie brillanti e senza polvere con una nebulizzazione delicata, permettendo una migliore respirazione e traspirazione della superficie fogliare favorendo la fotosintesi fogliare. Rimuove le macchie di acqua e calcare prevenendone la nuova formazione, facile e pratico da applicare: basta agitare la bomboletta prima dell’uso. Per evitare la formazione di gocce (il prodotto agisce bene se è finemente vaporizzato), è bene spruzzare uniformemente da una distanza minima di 40 cm con spruzzature brevi ma ripetute.
  • Il fiore può essere pulito anche con un pennello morbido appena inumidito per conservare bene la lucentezza della brattea.

Come e quando concimare l’anturio 

  • Per la concimazione si utilizza Gesal Concime liquido per piante verdi, utile per donare un verde intenso e brillante alle foglie. Contiene potassio e ferro che garantiscono foglie vigorose dal colore verde brillante. Promuove la produzione di clorofilla: previene clorosi e ingiallimenti fogliari. Dosaggio facile senza sprechi: tappo graduato con salvagoccia. Ripetere la somministrazione ogni 12-15 giorni,
  • In alternativa potete utilizzare Gesal Concime Bastoncini Piante Verdi, facile da applicare. Ogni bastoncino ha una composizione arricchita di microelementi e guano naturale che nutre in maniera equilibrata fino a 3 mesi: dosaggio facile e senza errori, in base al diametro del vaso. Basta pratica un piccolo foro nella terra ad una distanza di 5 – 6 cm dal fusto della pianta, senza danneggiare le radici; si inserisce un bastoncino da ricoprire con il terriccio, poi si innaffia abbondantemente… e il gioco è fatto!

Possibili problemi e soluzioni 

  • Foglie e fiore con bordi secchi? Atmosfera troppo asciutta e calda, vaporizzare spesso acqua non calcarea o acqua minerale sul fogliame
  • Foglie che imbruniscono e si afflosciano? Terriccio troppo bagnato, rischio di marcescenza radicale. Far asciugare il terriccio, innaffiare meno, non lasciare a lungo l’acqua nel sottovaso
  • Foglie che ingialliscono? Poca luce, terreno troppo asciutto; è comunque normale che gradualmente le foglie più vecchie ingialliscano, vanno tagliate alla base
  • L’anturio non rifiorisce? Concimare, spostare in piena luce ma non al sole, mantenere atmosfera umida

Insetti e malattie 

  • Piccoli insetti a scudetto immobili sui fusti e sulle foglie? Cocciniglia. Ripulire con cura utilizzando un fazzoletto di carta imbevuto di alcool, utilizzare un prodotto anticoccinigla
  • Foglie che ingialliscono, puntini e ragnatele sotto le foglie? Ragnetto rosso, un acaro parassita. Lavare bene la pianta sopra e sotto le foglie con un pannetto, mantenere più umidità, utilizzare un insetticida/acaricida
  • Insettini neri o verdi su germogli e boccioli? Afidi (pidocchi delle piante). Utilizzare un prodotto a base di sapone molle ripetendo due-tre volte a distanza di 15-20 giorni.
  • Muffa grigia alla base dei fusti e sul terriccio: botrite, il terriccio deve asciugarsi quasi del tutto prima di innaffiare nuovamente, l’ambiente deve essere aerato e, se occorre, è bene sfoltire l’esemplare tagliando alla base qualche stelo fra i più vecchi. Somministrare un fungicida o impiegare i prodotti a base di propoli che rinforza la vegetazione e riduce i rischi di malattie.
  • Afflosciamento generale della pianta, foglie e steli scuri: marciume radicale. Non c’è rimedio, sostituire la pianta e in futuro innaffiare meno e non esporre a basse temperature o correnti d’aria fredda.