
Banano: guida alla coltivazione in giardino e in vaso
Guida completa alla pianta di banano, apprezzata sia per i frutti, sia a scopo ornamentale. Storia, curiosità, caratteristiche specifiche, varietà e consigli pratici sulla coltivazione e la cura del Banano in casa, in giardino, o in vaso.
Il banano ornamentale: caratteristiche e varietà
Pianta sempreverde perenne sensibile al freddo, il banano è molto apprezzato non solo come pianta da frutto, oggi una delle più coltivate nel mondo per la produzione delle banane, ma anche come pianta ornamentale dalle magnifiche foglie che evocano i Tropici. Il genere Musa comprende, oltre alla pianta che produce i famosi frutti, alcune specie ornamentali più piccole, che possono essere coltivate in vaso, in appartamento e all’aperto nelle zone a clima mite. Musa cavendishii, di origine asiatica, si innalza fino a 2 m e produce un ciuffo di foglie lucide, verde vivo, lunghe fino a 60-90 cm e larghe 30 cm, in cima a un fusto. Musa velutina, molto ornamentale, non supera 1,2 m, ha fusti sottili rosati e foglie lunghe anche 1 m, che da giovani sono chiazzate di marrone. Normalmente le specie di Musa allevate in appartamento non fioriscono, ma Musa velutina, all’età di 4 anni, può fiorire (fiori gialli racchiusi da brattee rosse) e poi fruttificare, ma quando compaiono i frutti (lunghi 10 cm, vellutati, rossastri e non commestibili), le foglie ingialliscono e cadono. Recentemente è apparsa sul mercato una varietà, “Freddi Banani”, che ha elevata resistenza al freddo e vive bene all’aperto anche al Nord se in posizione ben protetta.
Il banano e il suo frutto: storia e curiosità
La banana è tra i frutti più conosciuti e utilizzati sull’intero pianeta: sono il frutto di Musa acuminata e altre specie ampiamente ibridate fra loro per ottenere piante sempre più resistenti e produttive e frutti di tipo diverso, tra cui le bananine nane che oggi si trovano anche al supermercato. Nonostante le banane arrivino sui banchi dei mercati per lo più dal Centro America, la terra natia della specie da frutto è nelle isole della Malesia.
Già nell’antichità il frutto ebbe una larga diffusione in Medio Oriente; da testimonianze accertate Alessandro Magno ne assaggiò una per la prima volta nel 327 a.C. Furono gli Arabi a diffonderne la coltivazione in Africa. In America la pianta fu portata, pare, intorno al 1516 da un frate spagnolo imbarcato sulle prime navi dirette nel Nuovo Mondo per conquistare territori e scoprire tesori.
Oggi la banana da frutto è coltivata in molti paesi tropicali che esportano in tutto il mondo: tra questi ci sono Ecuador, Costa Rica, Messico, Colombia, Tailandia, Indonesia, Filippine, Cina e Brasile. In questi paesi a clima caldo la produzione di frutti è disponibile durante tutto l’anno. È proprio in America centrale che viene coltivata la varietà da frutto più diffusa, la Cavendish, originaria del Vietnam ma oggi coltivata soprattutto nella fascia tropicale del Nuovo Continente.
Le piante di banano coltivate a scopo di produzione del frutto sono enormi, fino a 7 metri. I frutti sono accorpati in una grande massa chiamata “casco”, spesso più lungo di un metro, con almeno 200 frutti, per oltre 25 chili complessivi di peso.
Anche i banani coltivate come piante d’appartamento o in giardino, in varietà ornamentali, possono dare frutti, ma la fioritura è rara: quando avviene, si formano in estate curiose e appariscenti infiorescenze di colore rosa scuro. Tuttavia, spesso occorrono molti anni prima che si formino i primi fiori, dai quali poi emergono i frutti. In generale la pianta si feconda da sola e può quindi dare frutti anche in casa o in veranda. Musa velutina è l’unica specie che può fruttificare anche in casa: produce piccole banane rosa, più decorative che buone. Le altre specie e varietà a volte fruttificano all’aperto, nei climi miti e costieri.
Il banano ornamentale
Il banano cresce bene in appartamento, purché in posizione luminosa, al riparo dai raggi diretti del sole e in una stanza ben aerata, facendo attenzione alle correnti d’aria fredda. Pianta amante dei climi caldi, sopporta bene le temperature elevate, ma teme il freddo: Musa velutina non resiste sotto ai 16 °C, Musa cavendishii sopravvive fino a 10 °C. La varietà “Freddi Banani” tollera fino a -4 °C per brevi periodi. La temperatura ideale è intorno ai 21-24°C.
Per coltivare il banano all’aperto occorre quindi vivere in una zona costiera a clima molto mite e riparata dal vento, con elevata umidità. Altrove, la pianta si coltiva prevalentemente in vaso per spostarla al riparo durante l’inverno, in serra o veranda.
In casa, la varietà Musa basjoo è la più indicata perché compatta e di media dimensione (50-70 cm) con bellissime foglie. Esistono anche varietà con foglie rossastre o striate in bianco e verde.
La posizione ideale per il banano
La pianta di banano ha bisogno di molta luce, ma la luce solare diretta può bruciare le foglie, soprattutto se si tratta di una pianta comprata da poco e cresciuta quindi nell’ambiente protetto di una serra vivaistica. Se la pianta viene coltivata in casa è consigliabile una tenda bianca e sottile davanti alla finestra, che lascerà entrare la luce filtrando però i raggi brucianti del sole.
Dalla primavera in poi la pianta va abituata gradualmente alla luce del sole e d’estate può essere collocata sul balcone o in giardino, anche al sole una volta che si è acclimatata. Bisogna tuttavia assicurarsi che non sia esposta al vento, perché le foglie sottili si strappano facilmente; anche la grandine le danneggia.
La pianta di banano ha poca luce quando le foglie iniziano a cadere e non ne ricrescono più di nuove, al centro del ciuffo che emerge dal fusto. Questo fa parte della normale crescita della pianta e non è necessariamente un segno di carenza o malattia. Tuttavia, se molte foglie imbruniscono contemporaneamente, questo può essere un segno di mancanza di acqua o luce; se quelle centrali marciscono, significa che non ‘è un buon drenaggio e che la terra è troppo fradicia di acqua.
Il terriccio ideale per il banano
Il substrato migliore è un buon terriccio universale o per piante verdi, mescolato con sabbia grossolana per aumentare il drenaggio. Gli esemplari giovani si rinvasano ogni anno in primavera, fino ai contenitori delle misure definitive; poi si cambia solo lo strato superficiale, ogni anno. La pianta di banano è a crescita rapida e quindi è bene prevederne il rinvaso nei primi anni. Il momento migliore per rinvasare è in primavera, quando inizia la fase di crescita della tua pianta.
Come e quando irrigare il banano
Pianta abituata a climi umidi e piovosi, il banano richiede irrigazioni regolari anche per favorire una rapida crescita delle nuove foglie, ogni anno, man mano che quelle basali si seccano e vanno eliminate tagliandole vicino al fusto. Occorre innaffiare con generosità da aprile a settembre e moderatamente da ottobre a marzo. Il terriccio va mantenuto sempre appena umido. Gradisce nebulizzazioni o docce leggere di acqua sulla chioma per aumentare l’umidità ambientale. La doccia, molto importante per reidratare le foglie, va fatta di sera, non quando batte il sole.
Come e quando concimare il banano
Da maggio a settembre si somministra ogni 15 giorni un prodotto liquido universale o per piante verdi diluito nell’acqua delle innaffiature. La scelta consigliata è Gesal Concime liquido per piante verdi, utile per donare un verde intenso e brillante alle foglie e garantire una crescita rigogliosa. Il prodotto è arricchito con Potassio e Ferro. Promuove la produzione di clorofilla, previene clorosi e ingiallimenti fogliari e il dosaggio è facile, senza sprechi, grazie al tappo graduato con salvagoccia. Dose: concime fino a una tacca del tappo in 1L d’acqua, due tacche in 2
Non utilizzare mai lucidanti fogliari, che ostacolano la regolare traspirazione: per pulire le foglie usate un panno morbido inumidito con acqua tiepida e non calcarea.
Come e quando moltiplicare il banano ornamentale
La Musa ornamentale è molto facile da moltiplicare: durante la fase di crescita, ai piedi della pianta si formano “figli” che crescono grazie alla forza della loro pianta madre. Di solito sono costituiti da una foglia e radici sottili. Si può rimuovere con attenzione questo nuovo getto dalla sua pianta madre e metterlo in un nuovo vaso. Attenzione, è molto delicato e non va esposto subito al sole; occorre anche ripararlo dal freddo delle prime notti autunnali, anche se la pianta madre resiste all’aperto fino al tardo autunno.
Curiosità sul banano
- Oltre all’impiego come pianta da frutto e pianta ornamentale, il banano ha un largo impiego in campi diversi, per ottenere fibre dal fogliame e dai resti dei fusti; miscelati a polimeri sintetici, questi materiali di scarto del banano consentono di ottenere sostanze stampabili e impiegabili anche per fare barche.
- Oggi l’attenzione dei consumatori dovrebbe essere orientata alle banane provenienti dal commercio solidale e/o biologico in considerazione del forte impatto ambientale di queste produzioni in Asia e in Centro America, dove la banana veniva tradizionalmente chiamata “fruta quimica” per il largo impiego di fitofarmaci, che inquinano le risorse idriche e contaminano i suoli dove crescono le banane con gravi danni alla salute dei lavoratori e al contesto sociale locale.
- Oggi alle Canarie è in atto una produzione di farina di banane, che mescolata a polvere di riso o mais, consente di preparare alimenti senza glutine. Il prodotto è nato dalla ricerca per risolvere il problema delle banane non commerciabili: la farina viene ottenuta dalle bucce delle banane verdi tagliate a fette, sottoposte a disidratazione e, una volta essiccate, macinate per ottenere la farina, adatta anche a chi soffre di diabete e di celiachia.