Consigli per la coltivazione in vaso

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Consigli per la coltivazione in vaso

Scopri come ottenere splendide piante in terrazzi e balconi

Coltivare in vaso è semplice, purché si rispettino alcune regole di base imprescindibili per garantire il benessere delle piante e quindi porre le premesse per una scenografia rigogliosa e di lunga vita. Le piante in contenitore, infatti, vivono in un habitat di dimensioni limitate e richiedono cure diverse e qualche attenzione in più rispetto a quelle coltivate in giardino.

Se il vostro terrazzo è grande potete decidere di avvalervi della consulenza di un progettista che può seguire anche l’impianto del verde insieme al vivaista; conviene inoltre valutare l’intervento di un giardiniere nei cambi di stagione per sistemare e rinnovare le piante e asportare i residui di pulizie e potature.

Se volete limitare la manutenzione, scegliete una buona quantità di sempreverdi e perenni, che non obbligano a rinnovi ogni anno, sporcano poco e  non danno il problema delle foglie in autunno.

Checklist dei materiali utili

• Contenitori e supporti:  vasi e cassette, portavasi e balconiere; grigliati per rampicanti, ganci a muro e basket da appendere.

• Attrezzi: paletta, cesoie, sarchiatore, vaporizzatore, innaffiatoio, tubo con irrigatore, fil di ferro plastificato, tutori e legacci.

• Prodotti: terricci universali e/o specifici, argilla espansa, concimi in granuli o liquidi, materiali per pacciamatura.

Il terriccio

Un buon terriccio è la base del successo. In linea generale si distinguono substrati universali e specifici. I primi sono a base di terra da giardino e di torba; teoricamente sono idonei per ogni tipo di pianta. I secondi rispondono a esigenze particolari.

I substrati terrosi sono miscele di terreno da giardino depurato e migliorato con ammendanti: sono stabili e pesanti, ricchi di elementi nutritivi a lenta cessione, in grado di trattenere bene l’acqua. Le miscele a base di torba sono leggere, pulite, molto drenanti e facili da maneggiare, ma contengono pochi elementi nutritivi e si asciugano rapidamente: per questo sono adatte alle coltivazioni di breve durata e alla produzione di piantine in attesa di trapianto. 

I terricci specifici sono miscele appositamente studiate: per esempio substrati a base di terra di brughiera per le acidofile, che non tollerano il calcare. Esistono miscele specifiche per gli agrumi, i gerani, le rose, le succulente ecc. 

Per le annuali è sufficiente un substrato per piante da fiore, che esaurirà il suo potere nutritivo nell’arco della stagione. Per esemplari durevoli meglio puntare su terricci specifici di buona qualità perché devono drenare senza compattarsi e senza perdere nutrienti.

Il drenaggio

I vasi sono generalmente provvisti di fori sul fondo per sgrondare l’acqua in eccesso ed evitare dannosi ristagni idrici a livello radicale.

Se i fori sono assenti, potete praticarli voi stessi con l’aiuto di un trapano; in alternativa utilizzate un bel vaso privo di foro sul fondo come coprivaso per nasconderne uno di terracotta (oppure uno di plastica) da posare su uno strato di argilla espansa. Ogni tanto eliminate l’acqua raccolta sul fondo.

Se invece i fori nel contenitore sono di largo diametro, per evitare che la terra fuoriesca insieme all’acqua copriteli con una fitta reticella di plastica (va bene anche quella usata per i sacchetti di agrumi o patate) coperta con un velo di tessuto-non-tessuto o alcuni cocci di terracotta. Se il vaso è appoggiato a una superficie piana, sollevatelo leggermente da terra appoggiandolo su pezzi di legno o di mattone o su piedini di ceramica.

Il nutrimento

Il concime è indispensabile nutrire le piante benché i terricci siano spesso già arricchiti di ammendanti o sostanza organica.  I concimi contengono i nutrienti vitali per la salute delle piante: per un bel fogliame occorre un alto tasso di azoto, per una ricca fioritura molto potassio, mentre il fosforo aiuta le radici e la vegetazione. Tra loro, le componenti nutritive di base interagiscono fornendo alle radici ciò di cui hanno bisogno per alimentare la vegetazione.

Molte sono le formulazioni di concime; i granuli o i bastoncini a lenta cessione sono molto comodi perché rilasciano gradualmente il nutrimento: si interrano lungo il bordo del vaso e nutrono la pianta per un periodo variabile fra 1 e 3 mesi. Sono indicati per grandi fioriere o vasche. Polveri e liquidi, da diluire nell’acqua, sono ideali per i vasi piccoli. Hanno effetto rapido, vengono immediatamente assorbiti dalle radici, ma altrettanto velocemente si esauriscono e vanno quindi somministrati a cadenza regolare, in genere ogni 7-15 giorni. Non superate il dosaggio consigliato: troppo concime è dannoso quanto una carenza di nutrienti.

Una scelta eccellente è Gesal Concime gerani & piante fiorite che garantisce fioriture abbondanti, rispettando l’ambiente con una bottiglia riciclata e riciclabile; è un concime minerale liquido arricchito con Ferro, che consente fioriture magnifiche e prolungate. Sostiene le piante durante lo sforzo della fioritura; dosaggio facile senza sprechi: tappo graduato con salvagoccia.

Un’altra scelta molto pratica è Gesal Nutrimento in gocce universale, integratore che consente un’ottimale crescita e sviluppo delle piante grazie alla presenza in giusta quantità di sali minerali semplici e complessi; ideale per tutte le piante in vaso da appartamento, balcone e giardino.Una fiala nutre fino a 4 settimane ed è pratico perché evita errori di dosaggio.

La concimazione

La somministrazione del concime deve avvenire normalmente fra marzo e settembre, con una sospensione o rallentamento nel periodo più caldo (da fine giugno a metà agosto), perché le piante possono soffrire se vengono stimolate quando la temperatura impone loro una fase di riposo. Per esempio, i gerani sopra i 25 °C diminuiscono drasticamente la produzione di foglie e fiori, per riprenderla quando le notti cominciano ad allungarsi e a farsi più fresche.

Quando concimare?

I momenti migliori per concimare, in estate, sono la mattina presto e la sera o notte. è consigliabile inumidire il terriccio con acqua e, dopo 30 minuti o comunque quando è già ben inumidito, fornire il concime diluito in acqua.

Se utilizzate i granuli a rilascio graduale, per esempio Gesal Concime organico universale, spargeteli sul terriccio e smuovete la terra in modo da ricoprirli, poi bagnate. Sono indicati soprattutto per gli arbusti, ai quali vanno forniti indicativamente in primavera e a fine estate, assicurando così il nutrimento per la ripresa primaverile, per irrobustire l’esemplare dopo la fase di crescita e per garantire in inverno un po’ di energia: il processo metabolico dei sempreverdi, come ligustro, aucuba, edera e conifere rimane sempre attivo.

La pacciamatura

Proteggete il terriccio nei grandi vasi con una pacciamatura (sassolini, corteccia sminuzzata…) che limita la dispersione idrica conservando l’umidità nel terriccio; mantiene la terra tiepida d’inverno e fresca d’estate, ostacola la crescita delle infestanti, è esteticamente piacevole. Le pacciamature migliori sono la torba e la corteccia sminuzzata, ma si possono impiegare altri materiali, come ghiaia, pietrisco o piccole conchiglie, queste ultime solo per piante che non temono il calcare, come le rose.