Bietola

Bietola

Bietola: guida alla semina e coltivazione nell’orto e in vaso

 

Chiamata anche bieta o costa, è un ortaggio di facile coltivazione, protagonista di grandi piatti della tradizione, dai tortelli verdi emiliani e pansotti liguri (anch’essi pasta ripiena) all’erbazzone reggiano, dalla pasta verde per lasagne e tagliatelle alle torte salate.

Si tratta di un ortaggio un po’ ingombrante, che conviene coltivare se c’è sufficiente spazio e se l’irrigazione può avvenire con regolarità. Si coltiva dalla primavera in poi e non teme il caldo estivo. Anche le semine in tarda estate producono ottime foglie pronte in autunno.

 

La bietola ha un elevato valore nutritivo e in cucina si utilizza in moltissime ricette; il surplus fresco può essere surgelato. Vale dunque la pena di approfondire la conoscenza di questo ortaggio facile, dalle molte virtù.

 

In ogni regione le bietole hanno nomi popolari di radici antichissime, dalle jàte pugliesi alle  siècule o secre calabresi e sicule e molti altri nomi curiosi. In genere si parla di “erbette” per intendere le bietole da taglio, mentre quelle da costa vengono chiamate anche semplicemente “coste”.

Storia e curiosità sulla bietola

 

Questo ortaggio è conosciuto fin dall’antichità, anche il grande scienziato Plinio il Vecchio ne parlava nelle sue opere, mentre lo scrittore Columella nel I secolo d.C. ne descriveva la coltivazione.

Pare che fosse già utilizzata come pianta alimentare nell’antica Babilonia e certamente era conosciuta dagli Etruschi, da quali fu diffusa poi nella Roma classica.

All’epoca era considerata un cibo povero, e quindi poco utilizzato nei sontuosi banchetti dei Romani ricchi, ma era anche utilizzata a scopo terapeutico: si riteneva che l’acqua di bollitura delle foglie potesse combattere la forfora e i disturbi digestivi.

Il nome botanico, Beta vulgaris, è stato attribuito da Linneo nel corso del suo poderoso lavoro di nomenclatura e classificazione delle piante, avvenuto a metà ‘700 e tuttora applicato da scienziati e botanici.

Nei secoli, la bietola è stata selezionata per ottenere varietà diverse che comprendono la bietola da foraggio, la bietola da coste e la barbabietola da zucchero, la cui coltivazione e utilizzo sono iniziati ai primi ‘800 anche se già nel ‘600 era stata accertata la possibilità di ottenere un dolcificante dalle grosse radici di questa pianta.

I vari tipi di bietola

 

La bietola da coste, di cui si consumano le foglie e gli steli piatti e costoluti, esiste in molte varietà tra cui quella barese, con coste spesse e carnose, e quella a costa argentata, molto robusta e resistente al freddo.

Da alcuni anni anche in Italia si sono diffuse le bietole con coste vivacemente colorate (rosa, rosse, arancioni, gialle, magenta): sono ottime e molto decorative.

Altri tipi di bietole comprendono quelle da radice, di colore rosso intenso o bianco striato in rosso: ortaggi tipici della stagione fredda, si consumano lessate; anche le foglie sono commestibili.

Le bietole da foraggio vengono coltivate per l’alimentazione di bovini e suini; le bietole (barbabietole) da zucchero sono la fonte principale per l’estrazione del saccarosio, la sostanza edulcorante che compone il normale zucchero bianco.

Tutti i tipi di bietole sono compresi nella famiglia delle Amarantacee, alla quale fanno riferimento anche gli spinaci e la quinoa (in passato erano  specie incluse nella famiglia delle Chenopodiacee).

Le bietole per la salute

 

Povera di calorie ma dal buon profilo vitaminico, la bietola da foglie e da costa è ricca di vitamina C ed è facilmente digeribile; è infatti una delle prime verdure che vengono inserire nello svezzamento dei bimbi; svolge un ruolo antinfiammatorio sull’organismo, anche in caso di infiammazioni gengivali, depura, favorisce la diuresi e aiuta a sentirsi sazi senza appesantire l’apporto calorico e zuccherino. Il suo apporto di fibre favorisce il corretto metabolismo e il buon funzionamento gastrointestinale; inoltre, partecipa al mantenimento in salute dell’apparato cardiovascolare.

 

Come coltivare la bietola

 

• Tipo di terreno

 

Ortaggio facile, si accontenta di un substrato non troppo compatto e argilloso ma neppure sabbioso, anche se cresce comunque; le foglie grandi e le coste croccanti si ottengono soprattutto in terreni di medio impasto, fertili e mai del tutto asciutti.

Il terreno di semina o da trapianto deve essere soffice, libero da infestanti e ben livellato. Coltivate la bietola dove in precedenza venivano coltivati pomodori e melanzane o prezzemolo e legumi; affiancate i filari ad altri con carote, cavoli, rapanelli e rape, in autunno, e cetrioli in estate, per una consociazione vicendevolmente utile.

• Esposizione

 

Molto rustica e adattabile, la bietola sopporta le estati più torride così come le basse temperature, sopravvivendo per brevi periodi anche fino a 3 °C sotto lo zero. Si può quindi coltivarla tutto l’anno, soprattutto se nell’orto è possibile predisporre una miniserra o un tunnel, che evita il danneggiamento delle foglie a causa del freddo, della brina e del vento.

Le foglie si lessano in acqua salata per pochi minuti, e saranno pronte per molte ricette saporite, dalle torte salate alle polpette. Ottime anche semplicemente servite con acciughe o spolverate con abbondante Parmigiano Reggiano.

• Come e quando seminare le bietole

 

Se si desidera partire da seme, la semina si effettua tra marzo e agosto, in semenzaio o direttamente a dimora nella terra dell’orto e di grandi vasi o cassette. Per avere produzioni scalari in estate o in autunno si dovranno fare più semine a distanza di 15 giorni.

Quando le pianticelle seminate hanno emesso la quinta foglia, è bene diradarle, mantenendo gli esemplari distanti 20-40 cm l’una dall’altra, su filari distanti 30-50 cm; tali dimensioni possono variare in funzione della varietà; alcune, come la bietola da cespo barese che diventa di grosse dimensioni, richiedono più spazio.

• Come e quando trapiantare le bietole

 

Se si acquistano le piantine in vasetto o pack, soluzione molto pratica e ideale anche per accelerare i tempi di raccolta, il trapianto può avvenire in qualsiasi momento tranne quando il gelo è intenso o il caldo è eccessivo; nel cuore dell’estate le piantine giovani, che provengono da serre a temperature controllate, potrebbero non reggere le alte temperature e le tante ore di sole bruciante. Un aiuto può venire dall’impiego di teli ombreggianti e da grande attenzione alle irrigazioni.

 

• Innaffiatura

 

L’annaffiatura deve essere costante e regolare, meglio se fornita con gocciolatori o tubo poroso, su un terreno privo di ristagni, altrimenti le radici marciscono. Occorre mantenere il suolo aerato: se forma una crosta indurita, le foglie rimangono piccole e di minore qualità e l’acqua non riesce a penetrare, disperdendosi in superficie e asciugandosi rapidamente.

 

Concimazione

 

Concimazioni ogni 20 giorni circa con Gesal Bio – Concime organico universale, spargendo i granuli al piede del fusto su terriccio precedentemente inumidito e facendo seguire una generosa irrigazione.

 

Malattie e parassiti della bietole

 

Le bietole possono essere colpite da alcune tipologie di malattie fungine, che causano danno al fogliame (chiazze, seccume, mosaico); per evitarle o ridurre al minimo il rischio di contagio è importante non bagnare il fogliame ma solo il terreno.

A scopo preventivo sono utili i trattamenti con prodotti corroboranti e rinforzanti contro le malattie, come quelli a base di lecitine di sodio e di propoli. In presenza di attacchi, occorre fermare subito l’espansione dell’infestazione utilizzando un preparato fungicida PFnPE (ossia per piante edibili).

Tra gli insetti parassiti alcuni possono provocare seri danni, tra questi ci sono i minatori fogliari che scavano sottili gallerie lungo lo spessore delle foglie, e i tripidi, molto piccoli, che si notano per la formazione di chiazze argentee sul fogliame. Si combattono preferibilmente con prodotti a base di piretro o di ortica, che combatte anche gli acari.

Attenzione anche alle lumache e chiocciole, soprattutto al momento del trapianto; causano bucature sul fogliame e anche la sparizione intera delle piante che può avvenire nel giro di una sola notte. Si possono utilizzare le apposite trappole, riempite con un attrattivo (es. birra) oppure un lumachicida bio per ortaggi.

 

Come e quando raccogliere le bietole

 

La raccolta si esegue asportando le foglie che hanno raggiunto la maturazione, ossia quando sono alte 20-30 cm (o più, in base alla tipologia e varietà) in genere dopo 60-80 giorni dalla semina e 30-50 dal trapianto. Il tempo si allunga in autunno, quando le piante hanno un ritmo di crescita minore.

Asportate sempre le foglie più esterne per favorire lo sviluppo di quelle centrali. A fine stagione, lasciate a dimora le radici ormai prive di foglie. Avrete ancora un secondo raccolto all’inizio della primavera, quando si formeranno nuove foglie, prima che le bietole fioriscano e vadano a seme concludendo il loro ciclo.

 

Come conservare le bietole

Dal momento che la bietola è un ortaggio molto generoso, si può avere un surplus rispetto al consumo del prodotto fresco: come conservare questo prezioso raccolto? Nel frigorifero, se poste nel cassetto della verdura avvolte in un canovaccio, le bietole mantengono le foglie turgide solo per 4 o 5 giorni; è dunque necessario ricorrere al congelatore, dove foglie e coste si conservano separatamente.

Le foglie vanno lavate, sbollentate in pochissima acqua non salata per farle appassire, strizzate e poste in sacchetti da gelo (meglio se in monodosi proporzionate al consumo): si conservano per 6-8 mesi. Le coste si surgelano crude, lavandole prima per eliminare ogni residuo di terra e asciugandole perfettamente.

Poi vanno messe, intere o tagliate in porzioni più piccole, in un sacchetto da gelo. Al momento del bisogno, preleverete solo la quantità necessaria e le potrete cuocere senza scongelarle, gratinandole in forno, lessate o al vapore, in stufati e sformati, aggiungendole al minestrone…

La bietola in cucina: consigli utili

Separate le coste (i gambi bianchi) tagliando la calotta inferiore del cespo. Se le coste più esterne sono molto rovinate, eliminatele. Tagliate la costa nel punto in cui parte la foglia.

Separate il verde (la foglia) dal gambo. Nella costa sono presenti dei filamenti duri: incideteli con un coltellino con delicatezza, per rimuoverli.  Lavate le coste in acqua fredda e cambiate l’acqua più volte per assicurarvi di aver eliminato tutti i residui di terra. Asciugatele, per una migliore conservazione.

Le foglie si lessano in acqua salata per pochi minuti, e saranno pronte per molte ricette saporite, dalle torte salate alle polpette. Ottime anche semplicemente servite con acciughe o spolverate con abbondante Parmigiano Reggiano.

 

Conclusioni

 

Alcuni consigli utili per ottenere il meglio dalla bietola.

 

  • Se le coltivate in vasi e cassette, scegliete contenitori profondi almeno 40 cm per ottenere piante robuste con foglie grandi.
  • Non lasciate acqua stagnante a lungo nel sottovaso.
  • Se avete poco posto in vaso o nell’orto preferite le bietole lisce da taglio, che si consumano crude o cotte come gli spinaci. Ottime anche quelle con costa colorata, che tendono a riformarsi rapidamente dopo il primo taglio.
  • Volete recuperare i semi dalle vostre bietole? Per ottenere i semi, lasciate nel terreno alcune piante: superato l’inverno, ricresceranno e in estate produrranno i fiori con le capsule di semi, da raccogliere quando sono di colore bruno e da riseminare quando i semi sono ben asciutti (vanno fatti asciugare su un pezzo di carta da cucina, all’ombra o in casa).

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