
Un piccolo frutteto in terrazzo
Indice
Scopri come coltivare bene gli alberi da frutto in vaso e farli crescere in salute
Gli alberi da frutto vi sembrano troppo grandi, difficili e impegnativi per poterveli permettere sul terrazzo di casa? Non è così: potete togliervi la soddisfazione di veder maturare mele sugose, grappoli d’uva profumata e fichi zuccherini anche sul balcone di città. Il raccolto in contenitore non sarà certo equiparabile a quello di un frutteto in piena terra, ma avrete il piacere di assaporare un frutto appena colto dalla pianta che avete allevato e curato voi stessi.
Come creare un mini-frutteto in terrazzi e balconi
Non occorre molto per attrezzare un angolo del terrazzo a mini-frutteto: parecchie varietà tollerano la vita in contenitore e, se avranno ricevuto le dovute cure, saranno rigogliose e produttive.
Gli alberelli devono essere piantati in contenitori capienti e collocati in una posizione ben esposta al sole, indispensabile per far maturare i frutti e renderli polposi e fragranti.
Alla base dei fruttiferi (o in altri vasi sul balcone) coltivate tagete e calendula: attirano i sirfidi, predatori naturali degli afidi, riducendo così l’eventualità e la misura di un attacco da parte di questi piccoli e temibili parassiti.
Come scegliere il vaso adatto per le piante da frutto
Se decidete di coltivare degli alberi da frutto, il primo passo è scegliere i vasi giusti. Per non andare incontro a delusioni, è necessario fare una serie di valutazioni importanti.
• Attenzione al peso: la scelta del contenitore dipende non solo da parametri estetici, ma anche dalla quantità di vasi che desiderate disporre in relazione alla portata del terrazzo (per le nuove costruzioni si aggira normalmente intorno ai 450 kg per mq). Per star tranquilli, effettuate una verifica tecnica rivolgendovi al costruttore o a un geometra.
• I contenitori più adatti agli alberi da frutto hanno dimensioni medio-grandi, con altezza e larghezza comprese tra 50 e 100 centimetri. Sono idonei allo scopo i contenitori in rame, che potete far costruire su misura nella dimensione e forma desiderate. Legno e terracotta offrono ottime prestazioni.
• Una soluzione originale, oltre che efficace, consiste nel riciclare i cassoni in legno o resina utilizzati per la raccolta della frutta in campagna, se compatibili con lo spazio a disposizione in terrazzo: rivestiti con un telo permeabile, sono economici e di formato confacente alle necessità degli alberi da frutto.
• I vasi prescelti devono essere muniti di fori di scolo: se non li possiedono, praticateli voi con un trapano. Il fondo del contenitore va protetto con una retina, sulla quale distribuirete uno strato di argilla espansa a sua volta ricoperto da un tessuto filtrante che evita che l’acqua, uscendo dai fori, trascini con sé parte del terriccio e intasi gli scarichi del terrazzo.
• I vasi prescelti devono essere muniti di fori di scolo: se non li possiedono, praticateli voi con un trapano. Il fondo del contenitore va protetto con una retina, sulla quale distribuirete uno strato di argilla espansa a sua volta ricoperto da un tessuto filtrante che evita che l’acqua, uscendo dai fori, trascini con sé parte del terriccio e intasi gli scarichi del terrazzo.
Il terriccio ideale è ben drenato per scongiurare ristagni idrici, ricco di sostanza organica.
Come concimare le piante da frutto
Periodicamente si utilizza Gesal Bio Concime organico universale granulare, facile da distribuire e nutre fino 5 mesi: effetto concimante immediato ed effetto nutriente di lunga durata. Aiuta a trattenere l’acqua: le piante riescono ad affrontare meglio i periodi di siccità. Distribuire il concime in modo uniforme sul terreno, incorporarlo nel terreno rastrellando delicatamente e annaffiare. Dose: 30-50 g di concime ogni 30 cm di lunghezza delle fioriere; per altre situazioni vedere le indicazioni riportate sulla confezione
Come scegliere la posizione adatta per le piante da frutto
Gli alberi da frutto hanno bisogno di molto sole per vegetare al meglio e per far maturare i frutti, e di una posizione aperta affinché la brezza favorisca l’impollinazione e affinché gli alberi siano esposti alle piogge, sentano il freddo e il caldo, raccolgano la rugiada notturna. Meglio quindi non disporli sotto una tettoia o in posizione troppo protetta.
• Fate tuttavia attenzione alle esposizioni ventose: le forti correnti ostacolano l’impollinazione anziché favorirla e danneggiano le foglie e i fiori. Eventualmente proteggete i vasi con i fruttiferi tramite uno schermo leggero, come un paravento di bambù o un grigliato.
Piante da frutto: irrigazione
• Le piante da frutto chiedono molta acqua e l’irrigazione è la chiave del successo, soprattutto alla ripresa vegetativa. L’acqua è indispensabile per una buona produzione di frutta, così come le concimazioni autunnali e primaverili. Se la pianta soffre la sete anche solo per pochi giorni, difficilmente riuscirà a recuperare; soprattutto per quanto riguarda i frutti, che tenderanno a cadere.
Piante da frutto: cure e potatura
• La potatura è di vitale importanza per mantenere le piante di dimensioni ragionevoli e stimolare la produzione. Sugli esemplari già formati non è difficile e si impara senza fatica. Difficile è la potatura di formazione: se siete alle prime esperienze e senza competenze di potatura, meglio optare per piante già formate. Un albero da frutto di tre o quattro anni ha subito vari interventi di formazione, ha già un aspetto ben definito – a spalliera, a candelabro, a vaso, a piramide ecc. – e sarà più facile da seguire con le potature di mantenimento.
La salute delle piante
• Attenzione alla salute: lasciare le piante ammalate significa ottenere un frutto ammalato e con scarsi principi nutritivi. Occorre individuare al più presto eventuali attacchi di funghi o parassiti e intervenire con prodotti biologici e corroboranti per piante che rinforzano e preservano la genuinità dei frutti.
• Inserite alla base dei tronchi piccole bulbose o erbacee perenni tappezzanti poco vigorose e graziose (Ajuga repens, Vinca minor, Convallaria japonica): il vaso sarà meno sguarnito e il terriccio si manterrà fresco, con vantaggi per l’estetica e per la salute delle piante.
• Inserite alla base dei tronchi piccole bulbose o erbacee perenni tappezzanti poco vigorose e graziose (Ajuga repens, Vinca minor, Convallaria japonica): il vaso sarà meno sguarnito e il terriccio si manterrà fresco, con vantaggi per l’estetica e per la salute delle piante.
La scelta delle piante da frutto
La scelta dei fruttiferi da coltivare è condizionata in primo luogo dal clima in cui si trova il terrazzo. Conviene orientarsi verso gli alberi da frutto più diffusi nell’area di residenza, con particolare attenzione alle varietà “antiche”.
Per veder maturare i frutti è necessario scegliere, con l’aiuto di un esperto, per esempio il vivaista presso cui effettuate gli acquisti, due varietà della stessa specie da accostare per favorire l’impollinazione.
Se desiderate coltivare un solo albero, dovrete scegliere un fruttifero che contempla varietà autocompatibili (che possono essere fecondate dal loro stesso polline): le varietà di albicocco, per esempio, sono quasi tutte autocompatibili, così come molte cultivar di nespolo del Giappone; ma la scelta si restringe drasticamente tra i meli e diventa del tutto impossibile tra i peri e i ciliegi.
• Melo: ideale se lo spazio è ristretto, purché sia innestato su portainnesto nanizzante, che lo rende adatto alla coltivazione in vaso. Fornite un contenitore di resina (almeno 60 cm di diametro e 50 di altezza) da situare nell’angolo più soleggiato del terrazzo. Conviene acquistare piante già formate, di tre o quattro anni, che richiederanno solo le potature invernali di mantenimento e fruttificazione. Preparate un terriccio di medio impasto, ben drenato ma ricco di sostanza organica.
• Attenzione: per favorire l’impollinazione, e quindi la fruttificazione, è opportuna la presenza nelle immediate vicinanze di un altro melo, anche di varietà diversa purché compatibile (cioè con epoca di fioritura sovrapponibile) con il primo; oppure di una pianta di melo da fiore. In un grande terrazzo potrete sbizzarrirvi un po’ di più nella scelta delle specie e varietà: orientatevi anche su meli a portamento più espanso e di dimensioni maggiori, in grandi vasche profonde e drenate.
• Pero: occorre un compagno nelle vicinanze per l’impollinazione. Valutate la possibilità di allevare il pero a spalliera contro un muro soleggiato, soprattutto nelle zone con inverno rigido per garantire maggiore protezione dal gelo. Il risultato estetico è davvero apprezzabile. Tralasciate le varietà ‘Coscia’ e ‘Spadona’ perché troppo vigorose anche su portainnesti riducenti.
• Vite da uva: si trovano con facilità esemplari pronti per l’allestimento di una pergola, da cui ricadranno i grappoli fragranti. Potrete creare un angolo grazioso usando un semplice arco in legno: dovrete inserire i relativi sostegni nei vasi in cui crescono le piante.
• Kiwi: su pergole e arcate questa pianta da frutto crescerà bene se potrete accogliere sia un esemplare maschile (per esempio Actinidia arguta o la ‘Tamuri’, sia uno femminile come la classica ‘Hayward’). Solo così avrete i frutti. Indispensabili vasi capienti e un robusto sistema di sostegno della chioma, che nel tempo diventa pesante quando è carica di frutti.
• Pesco: è reperibile in varietà di piccola dimensione, ideali per la coltivazione in vaso, dove danno piccoli frutti squisiti, preceduti dalla bella fioritura. Riservategli una posizione soleggiata e riparata dal gelo. Anche il pesco-noce si può coltivare in terrazzo: è disponibile in versione nanizzata. Regala una quantità di frutti dalla buccia liscia e dalla polpa giallo oro di gusto eccellente. Da far crescere in un vaso ampio, in posizione soleggiata e non ventosa.
• Melograno: alberello dalla chioma tondeggiante, quasi un cespuglio, molto decorativo perché oltre ai frutti regala deliziosi fiori di un arancio brillante e un grazioso fogliame verde chiaro. Si accontenta anche di un vaso medio-piccolo. Raccogliete i frutti appena maturano: se i rami sporgono dal terrazzo, cadendo dai piani alti sono un pericolo perché sono sono pesanti e coriacei.
• Nespolo del Giappone: sempreverde dai frutti dolcissimi, produce folte macchie verdi di grande effetto. Basta un solo esemplare, perché può essere fecondato dal suo stesso polline; i frutti maturano se il clima invernale è ragionevolmente mite, tale da consentire la presenza di qualche insetto impollinatore.
• Olivo: in vaso la produzione di frutti non è abbondante, ma ripagata dalla bellezza della pianta. è vocato a climi miti, ma la scelta delle varietà ‘Pendolino’ o ‘Leccino’ estende la coltivazione a zone più rigide. Ama il sole, terreno fertile, fresco e ben drenato, irrigazioni moderate evitando i ristagni d’acqua. Il vaso deve essere di dimensione pari alla metà del diametro della chioma.
• Fico: pianta splendida, da destinare a un posto soleggiato. La varietà ‘Dottato’ dà frutti due volte all’anno. Ama i climi temperati e va riparata nelle stagioni fredde in clima rigido.
• Ciliegio: può essere coltivato in vaso con successo grazie a portainnesti che consentono un’ottima riduzione di questo albero maestoso e una buona fruttificazione.
• Albicocco: dà grandi soddisfazioni, purché situato in un contenitore di grandi dimensioni (70 x 70 cm). Due varietà ottime sono “Valeria” e “Custioli:” resistenti, molto produttive, con frutti di grande qualità.
• Lamponi, ribes, more, uva spina e altri piccoli frutti sono decorativi e facili se il clima è fresco, la posizione parzialmente ombreggiata, il terreno acido. Molte varietà non tollerano regolari innaffiature con acqua calcarea. Il ribes ad alberello è compatibile anche con un piccolo balcone. Coltivateli in cassette profonde almeno 40 cm e fornite concime ricco di guano o terriccio di compost: sono piante ad alto consumo energetico.
• Aranci, limoni, mandarini. kumquat e altri agrumi sono tra i fruttiferi più adatti alla vita in contenitore, dove formano piante aggraziate e decorative che si caricano di dolci frutti. Sensibili alle basse temperature, sono adatti ai climi miti, ma si possono coltivare anche sui terrazzi delle zone con inverni rigidi purché si disponga di un ricovero dove proteggerli dal gelo.