Garofanino

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Garofanino

Ecco i consigli per come coltivare il garofanino, per avere in balcone e in giardino per la sua bellezza e semplicità di coltivazione e le sue impagabili virtù di lunga durata in fiore con poche attenzioni; è una pianta facile sia nelle varietà annuali da vaso che in quelle perenni (Dianthus barbatus). Molto decorativa per la bella fioritura, la trovi anche in varietà con fiori profumati rilasciano nell’aria una fragranza squisita e persistente.

Il garofanino è un’ottima scelta se vuoi terrazzi e giardini sostenibili e poco esigenti. Pianta robusta, resta in fiore per mesi e mesi, ed è indicata anche per i meno esperti; è apprezzata per la bella fioritura dai colori vivaci, i fiori semplici o doppi continuano a sbocciare fino all’autunno.

I garofanini sono piante generose che si lasciano incrociare e ibridare: ecco perché oggi è disponibile una vasta gamma di colori in tutte le declinazioni del bianco,  giallo, arancio, rosa, fucsia, lilla, viola e rosso, anche screziati o con fiori dal bordo colorato (o bianco su petali colorati). Non esiste il colore azzurro o blu. Esistono varietà basse e altre di taglia più alta, utilizzate prevalentemente per bordure in giardino. Per la coltivazione in vaso in genere si utilizzano varietà non più alte di 40-50 cm, che formano una massa compatta.

Raccolti in giardino o balcone, oppure acquistati (l’Italia vanta una produzione di altissima qualità, nei vivai liguri e toscani), il garofanino si presta bene come fiore reciso. Gli steli vanno raccolti alla mattina presto, accorciandoli ulteriormente quando sono immersi nell’acqua per migliorare la durata.

Dove e come coltivare il garofanino

Terriccio e rinvaso

Dopo l’acquisto devi rinvasare il garofanino in un contenitore ben più grande del precedente. Oppure puoi piantarlo in aiuole e bordure. Utilizza un terriccio per gerani o un terriccio universale di alta qualità; deve essere leggero, fertile e ben drenato. Non coltivare il garofanino in terriccio con pH acido (per esempio quello per le azalee): preferisce un substrato con pH basico (calcareo), anche sabbioso. Per avere altri consigli per come coltivare il garofanino e altri fiori italiani, leggi questo articolo.

Ambiente e irrigazione

I garofanini amano il sole, senza il quale non fioriscono, ma in piena estate è preferibile una posizione con sole alla mattina e ombra nelle ore più calde.  I garofanini non temono il freddo ma l’eccesso di caldo; tollerano bene la brezza salmastra e lo smog urbano. Consigliabile, sia in balcone che in giardino, una posizione ventilata e ariosa .Richiede annaffiature moderate, evitando con cura i ristagni d’acqua; uno strato di ciottoli o argilla sul fondo delle buche o dei contenitori è indispensabile. Svuota il sottovaso dall’eccesso di acqua non assorbita entro mezz’ora dall’innaffiatura. Temono anche l’eccesso di umidità ambientale che favorisce l’insorgenza di malattie come la ruggine e l’oidio o mal bianco. Altri consigli utili per innaffiare bene puoi trovarli in questo articolo.

Concimazione

Poco esigente; basta un fertilizzante universale ogni 15-20 giorni, sospendendo nelle settimane più calde, in estate. La scelta consigliata è Concime gerani & piante fiorite che dona forza e vigore alle tue piante; è perfettamente bilanciato e assicura uno sviluppo armonioso. Dosaggio facile senza sprechi: tappo graduato con salvagoccia. Come si usa: agita bene il flacone prima dell’uso e versa il concime nel tappo rispettando le dosi d’impiego. Diluiscilo in acqua di irrigazione, mescola leggermente… e voilà: pronto ad innaffiare le tue piante! Dose consigliata: concime fino a una tacca del tappo in 1L d’acqua, due tacche in 2 L.

Se il garofaino è in giardino o in grandi fioriere, puoi utilizzare anche Gesal Concime Organico Universale, granulare di facile impiego. Ha un effetto concimante immediato ed effetto nutriente di lunga durata, fino a 5 mesi; trattiene l’acqua e aiuta le piante ad affrontare meglio i periodi di siccità.

Consigli per la manutenzione

Il garofanino è una pianta molto generosa, ideale per chi ha poco tempo perché non richiede potature regolari né pulizie frequenti. Puoi togliere I fiori appassiti man mano, per favorire l’apertura di nuovi boccioli; i rametti che occasionalmente seccano devi reciderli alla base. Quando la prima fioritura è terminata, devi pulire le piante dalle parti secche per favorire la ripresa vegetativa e avere una seconda fioritura.

La semina

In primavera trovi facilmente le piantine pronte, ma puoi anche seminare: il periodo consigliato è maggio per ottenere fioriture da giugno a ottobre. All’atto della semina mantieni una distanza di circa 15 cm tra ogni piantina e copri il seme con un velo di terriccio (circa 0,5 cm).

Il trapianto

Se compri una piantina, trapiantala al più presto. Il vasetto di plastica usato dal vivaista è sottodimensionato rispetto al suo sviluppo di crescita, veloce nelle prime fasi di vita. Attenzione: non esporla subito al sole o al vento. Dovrai abituarla gradualmente alla vita all’aperto, per evitare stress vegetativo. Utilizza un bel vaso profondo almeno 30 cm, in terracotta o plastica, oppure una ciotola larga e profonda. Puoi abbinare la portulaca con piante che sopportano bene il pieno sole, come mesembriantemo, lampranto, gerani, petunie, ecc…

Se vuoi altre idee per coltivare in vaso, leggi questo articolo.

Consigli e curiosità

Nel linguaggio dei fiori il garofanino è considerato messaggero della promessa di fedeltà in amore e nell’amicizia. Fiore oggi prodotto e venduto in tutti i Paesi, è particolarmente amato in Giappone dove viene considerato un augurio di buona guarigione.

Oltre a Dianthus barbatus, detto “garofano dei poeti”, ci sono Dianthus deltoides o garofano minore, il garofano cinese e altre specie; grazie a ibridazioni e incroci sono nate moltissime varietà adatte anche a vasi e cassette. I garofani coltivati per ottenere fiori recisi sono ibridi originati da Dianthus caryophyllus.

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